Durante il match c’è stata la sensazione che sarebbe stata l’ultima possibilità, per Jan-Lennard Struff, di battere il rampante Luca Nardi. Vedremo se il futuro confermerà la previsione, ma è certo che il tedesco (ex top-30 ATP) abbia fatto alla perfezione il suo compito in un match complicato sul piano tecnico e ambientale, visto che circa 700 spettatori hanno affollato il PalaIntred di Bergamo per sostenere il talentino di Pesaro, classe 2003. Alla fine ha prevalso l’esperienza, dunque nei quarti del Trofeo Perrel-Faip (45.730€, Slam Court) c’è andato Struff dopo un paio d’ore di battaglia, chiuse col punteggio di 6-4 7-6. Tanti rimpianti per Nardi, superiore al suo avversario in vari settori del gioco, ma poco concreto in alcuni momenti e crollato sul più bello, quando avrebbe potuto girare la partita. C’era grande attesa per questo scontro generazionale (tra i due ci sono 13 anni di differenza): Nardi ha un po’ patito l’atmosfera in avvio, cedendo i primi due turni di battuta (3-0 Struff, con doppio break). A quel punto si è sciolto e ha iniziato a disegnare tennis, mostrando una delicatezza straordinaria nell’accarezzare la palla. Ha ripreso uno dei due break e per poco non completava l’aggancio in uno spettacolare decimo game, durato 20 punti, nel quale ha avuto tre palle break per acciuffare il 5-5. Lì è stato bravo Struff ad aggrapparsi al servizio e a chiudere il parziale.
SETTE PUNTI DI FILA
Ma Nardi era ormai entrato in partita e ha fatto match di testa nel secondo set, deliziando il pubblico con alcune giocate da applausi e una generale padronanza dello scambio. Aveva qualche tremore sul 4-4, con palla break annullata, ma si spegneva sul più bello: l’allievo di Francesco Sani si aggiudicava il primo punto, poi incassava un parziale di sette punti consecutivi che spediva Struff nei quarti, laddove attende il vincente di Arnaldi-Broady. Due errori banali, che spingevano il tedesco dal 2-1 al 4-1, erano mortiferi per l’italiano. Peccato, perchè Nardi possiede qualità importanti e ha tutto per accendere il pubblico, a partire da un rovescio bimane che può giocare da qualsiasi zona, in qualsiasi direzione. Forse per lui ci sarà una prossima volta a Bergamo, ma non ci stupiremmo se tra 12 mesi fosse impegnato in palcoscenici ancora più importanti. Quanto a Struff, si conferma un giocatore di classe: non ha fatto una piega nonostante avesse il pubblico contro, e non si è disunito a seguito di una decisione arbitrale sfavorevole. Non si diventa numero 29 ATP per caso, e sarà lui – tra qualche settimana – uno dei pilastri della Germania nelle Davis Cup Finals, vista l’assenza di Alexander Zverev.
VAVASSORI, SESTA VOLTA NEI QUARTI NEL 2022
Una vittoria piuttosto semplice era ciò di cui aveva bisogno Andrea Vavassori. Il piemontese sta vivendo un periodo tanto positivo quanto faticoso, poiché ha giocato moltissimo negli ultimi tre mesi. E l’impegno in doppio non è affatto secondario. Non è facile essere sempre al top, per questo il 6-1 6-2 rifilato a Borna Gojo è il miglior viatico in vista del weekend. Il croato veniva dal titolo a Ortisei, quindi era forse un po’ appagato. Sensazione confermata dal suo atteggiamento, sia pure “aiutato” dalla condotta di Vavassori, abile a giocare con frequenza il serve and volley e a tirare risposte senza peso che hanno disunito il croato, che peraltro – da qualche tempo – si fa allenare dall’ex top-100 Flavio Cipolla. Il merito di Vavassori è stato lo stesso del match precedente: giocare con ordine, senza strafare, adottando con attenzione i suoi schemi. Per un posto in semifinale se la vedrà con Nuno Borges, numero 96 ATP e unica testa di serie ancora in gara. A dispetto del passaporto, che farebbe pensare a uno specialista della terra battuta, il portoghese gioca piuttosto bene sul duro in virtù degli anni trascorsi al college americano, peraltro con ottimi risultati. Di sicuro sarà un bel contrasto di stili.