Doveva essere una comparsa, vittima sacrificale della superstar Fernando Verdasco al primo turno, invece Jurij Rodionov sta diventando protagonista a suon di risultati. L’austriaco ha raggiunto i quarti giocando un match convincente contro il turco Altug Celikbilek. Un 6-2 6-4 che non descrive la trama del match, più equilibrato di quanto dica il punteggio, con Celikbilek che ha sciupato un break di vantaggio nel secondo set ed è stato punito da un parziale negativo di quattro giochi. Ha lottato fino all’ultimo, cancellando un matchpoint con un delizioso passante stretto di rovescio, ma alla fine si è arreso alla maggiore qualità del suo avversario, quest’anno già vincitore a Biel e Mauthausen. “Credo di essere stato più solido di lui, rimanendo sempre positivo senza preoccuparmi del punteggio – ha detto Rodionov – ho fatto un buon lavoro, giocando punto dopo punto, concentrandomi su quello che dovevo fare”. Figlio di genitori bielorussi, Rodionov è nato in Germania ma si è trasferito in Austria quando aveva tre anni, e oggi è il secondo miglior tennista del suo Paese, alle spalle del redivivo Dominic Thiem. La scorsa settimana ha giocato a Vienna, godendosi una bella atmosfera nel match contro Denis Shapovalov, ma è rimasto ugualmente impressionato dall’afflusso di pubblico al PalaIntred: per il match contro Verdasco c’erano più di 1.000 persone. “È speciale che un Challenger abbia così tanti spettatori, i giocatori del nostro livello non sono abituati a un’atmosfera del genere. Ho apprezzato che il pubblico e la gente di Bergamo sia venuta a sostenere i giocatori, penso che sia una cosa spettacolare”.
COMUNICARE CON I FANS
Bergamo potrebbe rappresentare una tappa importante della sua carriera, visto che si trova a un passo dalla sua miglior classifica di sempre. Oggi è numero 130, ma i punti conquistati in questi giorni lo proiettano in 124esima posizione: eguagliato il record personale, risalente allo scorso maggio. “Il mio primo obiettivo è entrare tra i top-100, come credo ogni giocatore. Riuscirci dipende dalla costanza, dal lavorare ogni giorno e migliorare passo dopo passo”. Ha pronunciato queste parole rispondendo alla domanda se fosse frustrante veleggiare da tempo tra la centesima e la duecentesima posizione, peraltro dopo essere stato numero 7 del mondo tra i junior (con tanto di quarto di finale a Wimbledon). Da un lato sembra aver adattato i suoi obiettivi alla dura realtà del tennis professionistico, dall’altro esprime una certa fiducia in sé. È la stessa che esprime sui social media, laddove è particolarmente attivo, in particolare su Facebook. “Credo che sia molto importante restare in contatto con i fans e coinvolgerli – racconta – più in generale, mi piace che i giocatori coinvolgano il pubblico e i giornalisti stessi. Questo aiuta ad avere più spazio sui giornali e i media, io faccio del mio meglio in questo senso e credo di trarne beneficio”. Accompagnato a Bergamo da Richard Waite, ex giocatore tedesco, adesso se la vedrà proprio con un connazionale del suo coach: contro Jannick Hanfmann ha giocato due volte nel 2018, a distanza di pochi giorni, con una vittoria e una sconfitta. Dovesse spuntarla, sarebbe certo di ottenere il suo best ranking. E avrebbe un motivo in più per non dimenticare Bergamo e il suo pubblico.